Approvato un importante accordo per la definizione di uno standard internazionale di limitazione delle emissioni di CO2 per l'aviazione civile - Studio Legale Turci

Approvato un importante accordo per la definizione di uno standard internazionale di limitazione delle emissioni di CO2 per l’aviazione civile

Nel febbraio 2017 è stato approvato dall’International Civil Aviation Organization (ICAO) un importante accordo sulla definizione di uno standard ambientale internazionale per limitare le emissioni di CO2 prodotte da aeromobili.

L’accordo, atteso da tempo dagli operatori e fortemente promosso dalle istituzioni europee che ne hanno salutato con favore l’adozione, rappresenta una prima significativa tappa verso la promozione di uno standard globale di emissioni di CO2 nel settore.

In particolare, la misura si propone l’ambizioso obiettivo di portare a zero la crescita delle emissioni di CO2 nel 2020, imponendo standard ambientale rigoroso che produrrà il maggior impatto per gli aeromobili di grandi dimensioni (i nuovi standard sono infatti parametrati al peso degli aerei). Il nuovo standard dovrebbe applicarsi ai progetti di nuovi modelli di aeromobili a partire dal 2020, nonché già dal 2023 per i modelli attualmente in produzione.

L’accordo dovrà ora essere portato al voto dell’Assemblea Generale dell’ICAO nel settembre 2017 per l’approvazione finale.

Oltre che sul fronte del trasporto aereo, la regolamentazione delle emissioni di CO2 è un tema particolarmente discusso anche nel settore marittimo. Nell’ottobre 2016, infatti, la International Maritime Organization (IMO) ha elaborato programma di riduzione della percentuale massima di ossidi di zolfo nei carburanti marini (2) (da 3,5% a 0,5%) a decorrere dal 2020, ma ha invece rinviato al 2018 la trattativa sull’adozione di possibili misure condivise dalla Comunità Internazionale per la riduzione delle emissioni di CO2 prodotte da navi, rendendo così più difficile ipotizzare una entrata in vigore di possibili misure prima del 2023.

Sul fronte dell’Unione europea, peraltro, il Parlamento ha votato in data 15.02.2017 una risoluzione con la quale, a partire dal 2023 e in assenza di analoghe misure adottate dall’IMO, propone di inserire le quote di CO2 prodotte da navi nel sistema regionale europeo di controllo delle emissioni ETS (Emission Trading Scheme).

La decisione, accolta con favore da alcune organizzazioni del settore (quali la FEPORT), è stata invece fortemente criticata dell’International Chamber of Shipping (ICS) e dall’European Community Shipowners’ Associations (ECSA), la quale ha in particolare rilevato come la decisione del Parlamento europeo di anticipare il programma di riduzione delle emissioni rispetto a quanto previsto in sede IMO potrebbe condurre ad un diverso regime di regole ed un possibile conflitto tra norme internazionali dell’IMO e norme europee, nonché diminuire i volumi del traffico nei porti europei.

 

 

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